La Fondazione Videoinsight® ha partecipato alla mostra Il Piedistallo vuoto. Fantasmi dall’Est Europa curata da Marco Scotini al Museo Archeologico di Bologna e inaugurata il 23 gennaio 2014, durante la Preview di Arte Fiera 2014.
Bologna – ARTE FIERA 2014 – Il Piedistallo vuoto. Fantasmi dall’Est Europa
La Videoinsight® Walk è un nuovo modo di guardare in gruppo le opere d’arte contemporanea nel contesto di una Mostra o di una Fiera attraverso il disvelamento dei significati psicodiagnostici e psicoterapeutici. E’ stato ideato nel 2007 da Rebecca Russo. Dal 2011 molte esperienze di Videoinsight® Walks sono avvenute in Italia e nel mondo.
FlashBack, Promotrice delle Belle arti, Torino, Novembre 2013:
Il Metodo Videoinsight® è stato applicato per la Prevenzione, la Diagnosi, il Sostegno, la Cura, l’Orientamento psico-attitudinale in Età Evolutiva.
La Fondazione Videoinsight® ha sviluppato un Progetto Speciale per l’applicazione del Metodo Videoinsight® ai fini della Prevenzione del Disagio Psicologico, del Sostegno delle Risorse Psicofisiche e dell’Orientamento Psico – Attitudinale nell’Eta’ Evolutiva.
Anetta Mona Chisa & Lucia Tkacova, The descend of man, 2010, Videoinsight® Collection
Anetta Mona Chisa & Lucia Tkacova, The descend of man, 2010, Videoinsight® CollectionAnetta Mona Chisa & Lucia Tkacova, The descend of man, 2010, Videoinsight® Collection
La Fondazione Arte e Scienza Videoinsight® per Artissima 2013
con Opening il 9 Novembre 2013 fino al 9 Dicembre 2013, presso il Centro Videoinsight®
ha presentato: “JHAFIS QUINTERO: SIX VIDEOWORKS FROM SIX INTERNATIONAL PRIVATE COLLECTIONS”.
La speciale esibizione è stata realizzata con la partecipazione di Sette Collezionisti Internazionali:
Ronald Asmar e Romain Jordan, Christian Berthier, Verena Butt d’Espous, Rebecca Russo, Manuel de Santaren e Agah Ugur.
L’evento si è svolto in collaborazione con Barbara Polla e Analix Forever.
Sette collezionisti internazionali si sono relazionati rispetto all’opera del video-artista JHAFIS QUINTERO.
Jhafis Quintero, originario di Panama, ha trascorso dieci anni in carcere; si è rivelato artista mentre era in prigione. L’Arte per questo artista è stata “indispensabile per sopravvivere”: un’alternativa alla violenza che gli ha consentito di oltrepassare i limiti. Quintero sta lavorando alla realizzazione di una serie di dieci video: uno per ogni anno trascorso in carcere. Sei video sono già stati realizzati, uno di questi, “Knock out (2011) “, è stato in mostra alla 55. Biennale di Venezia 2013, nel Padiglione Latino-Americano. Altri quattro video sono in corso di realizzazione. Nella sua opera l’artista vuole far confrontare lo spettatore con la sua esperienza della prigionia, con le sue paure, con la sua incapacità di comunicare, ma anche con la sua libertà psicologica, la sua voglia di rinascere, la sua creatività. Quintero mostra che la vita in carcere è stata per lui una ricchissima esperienza. La sua Arte non riguarda la prigione di per sè, ma piuttosto evoca la Vita: l’energia del corpo, della mente, dell’anima. Tutti i video, con profondità e immediatezza, esprimono significati relativi ai bisogni primari universali ed ai temi psicologici essenziali per l’umanità: la vita, la morte, la sopravvivenza, il tempo, la luce, la coazione a ripetere, l’omeostasi, la crisi, l’evoluzione, il cambiamento, le relazioni con gli altri e con se stessi, la consapevolezza, l’immaginazione, il sogno, l’insight.
Sette collezionisti hanno scelto sei differenti opere video create da questo stesso artista e hanno condiviso con il pubblico le ragioni che hanno provocato le diverse scelte.
Ronald Asmar e Romain Jordan, due collezionisti svizzeri, sono stati colpiti dai messaggi positivi legati alla storia dell’artista: una vita creativa è dunque possibile anche dopo l’esperienza del carcere. La ragione della loro scelta è stata, innanzi tutto, la loro sensibilità umanitaria nei confronti di questo potente messaggio di speranza, ma anche un forte interesse a collezionare un’opera video per la prima volta. Loro hanno scelto due video: “We only exist when we communicate” e “Hombre que camina”.
Christian Berthier, collezionista francese, dopo aver visto solamente i primi quattro video realizzati da Quintero, ha deciso di acquisire l’ Edizione 1 di tutti i dieci video, dunque anche di quelli che non erano ancora stati creati: un forte impegno nei confronti del lavoro dell’artista, che ha contribuito a rendere possibile la presenza di Quintero alla Biennale di Venezia. Christian Berthier è immediatamente entrato in relazione con l’opera di Quintero. La poderosa messa in scena delle relazioni fra il carcerato e il suo corpo l’ hanno particolarmente impressionato.
Verena Butt d’Espous, una collezionista franco-svizzera che vive a Londra, è stata colpita dall’opera di Quintero perchè questo artista utilizza l’Arte per superare i limiti nella ricerca della redenzione. Essendo una collezionista sensibile alle tematiche sociali, ha riconosciuto il messaggio positivo legato all’esperienza di Quintero, ma anche la forza intellettuale e la libertà che lui personifica, e la prova dell’essenzialità dell’Arte come mezzo di comunicazione. Lei ha scelto “Knock out” a causa del simbolismo del combattimento contro la propria ombra: ciascuno di noi può rappresentare il peggior nemico di se stesso.
Rebecca Russo, collezionista italiana, Presidente della Fondazione Arte e Scienza Videoinsight®, ha scelto “Knock out” con la mente, il cuore e l’inconscio a causa dell’intuizione avuta durante la prima visione del video in occasione della 55. Biennale di Venezia. Secondo lei, il potere delle opere di Quintero non ha nulla a che fare con la possibile compassione per l’artista che è stato detenuto. La potenza dell’opera di Quintero, al contrario, deriva dalla fondamentale trasformazione di un’esperienza personale in un’esperienza universale, esattamente il tipo di conversione che permette all’artista di comunicare la “verità mistica”. L’ambivalenza, il conflitto, il dramma, l’energia, la ricerca di soluzioni, il bisogno di fuga, la sublimazione presenti nelle opere di Quintero sono nella psiche di ogni persona.
Manuel de Santaren, collezionista americano, ha acquisito “Sweet Powder”, perché quest’opera parla di ambiguità fondamentali: prigionia e libertà, controllo e fuga, comunicazione e incomprensione, attrazione e repulsione e perché gli è parso, essendo un video-collezionista molto esperto, di scoprire qualcosa di veramente nuovo e non ancora visto.
Agah Ugur, Presidente della Borusan Holding AS, che possiede la Borusan Contemporary Art Collection (una Collezione molto speciale aperta al pubblico e interessata ad accrescere l’interesse per l’arte contemporanea in Turchia da parte di un pubblico più allargato), ha scoperto il video “La Hora Garrobo” durante LOOP, una fiera centrata sulla video arte, tenutasi nel Maggio 2013. Agah Ugur ha ritenuto che il video fosse fondamentalmente originale, nonché uno dei migliori lavori dell’intera fiera, così’ ha deciso di acquisirlo per la propria collezione personale.
Sabato 9 Novembre 2013 alle h15.00 in Artissima si è tenuta una Talk intitolata “COLLECTORS CHOICES”.
La condivisione della comune passione per la Video Arte ha intrecciato sei collezioni private in un unico punto di arrivo e di partenza, fertile stadio della loro evoluzione.
Durante la Talk (h15) e l’Opening (h19) i sette collezionisti hanno scambiato le loro esperienze di collezionismo in presenza dell’artista e del pubblico.
30 January 2013 – Pub Med Zaffagnini S. – Russo R.L.: “The Videoinsight® Method: Improving Rehabilitation Following Anterior Cruciate Ligament Reconstruction: a Preliminary Study”
30 January 2013 Zaffagnini S., Russo R.L. “The Videoinsight® Method: Improving Rehabilitation Following Anterior Cruciate Ligament Reconstruction: a Preliminary Study””
Atti del Congresso VIII GRP, Università di Bologna, Facoltà di Psicologia,
Rebecca Russo – Zaffagnini S.: Il Metodo Videoinsight® migliora la riabilitazione dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore: risultati preliminari.
Atti del Congresso VIII GRP Rebecca Russo- Zaffagnini S. “Il metodo Videoinsight® migliora la riabilitazione dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore: risultati preliminari”